Emozione e delusione, Goldoni riparte dal Rally Valle d’Aosta
Il rientro con un ottimo passo gara da una parte, la delusione per non aver potuto concludere il rally di casa dall’altra.
Il 45° Rally Valle d’Aosta lascia sapori contrastanti nella bocca di Simone Goldoni tornato a graffiare questa volta sulla Peugeot 208 Rally 4 della Gliese Engineering e con al suo fianco una navigatrice della grande esperienza come Liliana Armand.
Quella che è stata definita la “strana coppia” ha lottato nella bagarre delle Rally 2 tanto da piazzarsi al 13° posto assoluto dopo la ripetizione della Salassi, saldamente in testa al podio di classe delle Rally 4. Un traguardo svanito sul secondo passaggio della Arvier-Introd, a pochi chilometri dalla pedana d’arrivo, quando le colonnette delle francesina due ruote motrici hanno ceduto.
“Un vero peccato. Fino a quel momento avevamo condotto una buona gara considerato che per me si trattava del rientro dopo un lungo periodo di stop e su una macchina che guidavo per la prima volta – spiega Simone Goldoni.
A questo si sono aggiunte le condizioni di gara non facili da interpretare. Dopo l’asciutto nello shakedown abbiamo trovato le strade bagnate nella prima uscita sulla Salassi mentre sulla Saint-Marcel-Fènis, che è già la prova più difficile, i tagli insidiosi e lo sporco presente sulle strade potevano essere un ulteriore ostacolo. Invece, dopo i primi chilometri e dopo aver preso confidenza con la macchina, abbiamo continuato a migliorare giro dopo giro tanto da lottare con i tanti piloti che in questa classe sanno andare veramente forte”.
Buone sensazioni sono arrivate anche dall’intesa con Liliana Armand e dalle sue note scandite con la precisione di un metronomo. “Non c’è voluto molto per trovare l’intesa ideale con Liliana – aggiunge il pilota e maestro di sci gressonaro -. È una navigatrice di grande esperienza e devo ringraziarla anche perché con lei abbiamo potuto correre per una buona causa il progetto #obiettivopiufortedite in favore dell’Associazione Viola e delle donne colpite dal cancro”.
In un rally concluso con 35 equipaggi ritirati su 151 partenti, anche per Simone Goldoni gli spunti interessanti e dai quali ripartire, restano tanti. “Con una macchina del tutto nuova per me pensavo sarebbe stata ancora più dura. I primi chilometri mi sono serviti per ritrovare gli automatismi di guida. Il resto lo hanno fatto i ragazzi delle Gliese che in assistenza hanno saputo tradurre le mie indicazioni in ottimi accorgimenti sulla macchina. Certo – conclude -, resta il rammarico per non aver potuto festeggiare sulla pedana d’arrivo, ma tengo buone tutte le sensazioni ritrovate dopo un anno di stop. Sono un’ottima base da cui ripartire”.
Al Valle Goldoni è tornato sulla scena del motorsport nazionale grazie alla fiducia di vecchi e nuovi partner. Dalla Scuderia Biella Corse oltre che della Gliese di Giorgio Marazzato; fondamentali anche i contributi di Officina Peretto, Alpinet, mioEdificio e Arte del legno Engaz.